Savita Halappanavar, 31enne morta a causa della legge sull’aborto in Irlanda.
Il caso di Savita, una 31enne irlandese di origini indiane, é destinato a riaccendere il dibattito sulle leggi in materia d'aborto in Irlanda.Il tema, per l’Eire, è scottante. L’Independent ha ricordato che già 20 anni fa ha scatenato numerose polemiche la storia di una 14 enne, rimasta incinta dopo uno stupro, alla quale è stato dato il permesso di recarsi negli Uk per abortire.
Savita, incinta di 17 settimane, era ricoverata all’ospedale di Galway dal 21 ottobre perché era in preda di
forti dolori connessi alla gravidanza.La donna stava perdendo spontaneamente il bambino, quindi si era reso
necessario l’intervento dei medici al fine di evitare il sorgere di qualche
infezione. Numerose sono state quindi le sollecitazioni da parte della donna e
del marito, Praveen Halappanavar, ai medici affinché operassero, ma non c’è
stato nulla da fare. Il cuore del bambino batteva ancora per cui i
medici si sono rifiutati di praticare l’aborto, anche se era stato ampiamente chiarito in maniera scientifica che il piccolo in ogni caso non avrebbe potuto sopravvivere. In base a quanto è
stato riportato dall’Irish Time, avrebbero detto che la pratica era da
escludere perché l’Irlanda “è un paese cattolico“- nonostante la
donna fosse comunque di un’altra religione- lasciandola sola a sopportare la sua lunghissima agonia.Nel momento in cui il cuore del bambino ha smesso di battere, Savita é stata operata, ma era ormai troppo tardi. E' morta dopo un calvario durato diversi giorni a causa di una forte
infezione di setticemia. Il marito è rimasto fortemente
sconcertato perché è convinto che se i medici fossero intervenuti prima, la
moglie si sarebbe potuta salvare.
È chiaro che il governo irlandese dovrà offrire alcune risposte sia all’opinione pubblica che alla comunità internazionale:intanto, a Dublino, 20mila persone hanno marciato assieme al padre di Savita sino al parlamento, per chiedere una revisione della legge sull'aborto.
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